“E’ trascorso quasi un secolo da quando con i suoi scritti, Grazia Deledda, ha iniziato a far conoscere la Sardegna in tutto il mondo, ed oggi i paesaggi d’autore a Lei ispirati sono un’occasione per ripercorrere le tappe del suo viaggio letterario , invitando il turista a scoprire i ritmi lenti, le atmosfere autentiche e gli aspri paesaggi di una terra antica….i luoghi, l’enogastronomia e l’artigianato dei paesi della provincia di Nuoro hanno fatto da scenario alle parole dell’unica donna italiana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura.
Il mondo agro-pastorale di Nuoro e della sua provincia, la gastronomia, i miti, le leggende, l’arte, l’artigianato sono descritti con dovizia di particolari nella produzione letteraria della celebre scrittrice sarda. E’ un territorio ancora poco conosciuta dalla maggior parte dei turisti italiani che si recano in Sardegna soprattutto. per il suo splendido mare e non sanno che la Sardegna vera, autentica, genuina non è sulle spiagge dei Vip ma nell’entroterra.
Il secondo giorno è tutto dedicato a Nuoro, alla scoperta della cultura della città natia di Grazia Deledda che così la descrive:”Nuoro è senza dubbio la più caratteristica delle città sarde. E’ il cuore della Sardegna, è la Sardegna stessa con tutte le sue manifestazioni…..(da “Tradizioni popolari di Nuoro”)….. l’interno del paese è di una primitività più che mediovale, con strade strette e mal lastricate, casupole di granito con scalette esterne, cortiletti, pergolati…(da “Tipi e paesaggi sardi”)”. Nuoro si estende ai piedi del Monte Ortobene, su un altopiano granitico a 549 m. sul livello del mare. La visita della città permette di prendere contatto con la ricchezza culturale e con l’alta creatività popolare espressa dai nuoresi soprattutto nell’Ottocento e nel Novecento. Momento clou di questa seconda giornata è stata la visita alla casa natale di Grazia Deledda ( trasformata in Museo Deleddiano) situata nel centro del quartiere storico di San Pietro. La casa conserva intatte le strutture e la cucina rustica con gli utensili di uso quotidiano. All’interno del Museo vi sono numerosi documenti e oggetti appartenuti alla scrittrice. Di grande interesse anche il Museo del costume e delle tradizioni popolari situato in un complesso alle pendici del colle S.Onofrio. All’interno sono conservati, oltre alla spettacolare collezione di abiti tradizionali sardi, maschere festive e religiose, prodotti artigianali agroalimentari e gioielli. Tra le chiese visitate, spiccano la Chiesa della solitudine dove riposano le spoglie della Deledda, la Chiesa di nostra Signora del Monte, la Cattedrale di Santa Maria della Neve e la Chiesetta di Valverde, una piccola chiesa rurale a meno di tre chilometri da Nuoro.
Un trekking tour ha caratterizzato la terza giornata con un’escursione fatta in parte in fuoristrada e parte a piedi nell’area di Oliena al monte Supramonte. Oltre 50 kmq di bianco calcare nascondono un paesaggio unico al mondo. Uno scenario lunare che ospita una flora e una fauna endemica che si è saputa conservare nel tempo. Foreste di lecci, fiumi, grotte e pinnettos nascondono leggende e segreti gelosamente custoditi dai pastori che ancora oggi abitano la montagna.
La mattina della quarta giornata è stata dedicata alla visita di Llove (dove è ambientato il romanzo “La madre”), una frazione di Nuoro. Si tratta di un antico borgo che era stato quasi del tutto abbandonato ma da alcuni anni è stato pienamente rivalutato. E’ abitato da poche famiglie ma le sue case di pietra si popolano ad ottobre, in occasione della sua rinascita annuale per rivivere l’atmosfera d’inizio 900. Nel pomeriggio visita di Galtelli, sede di Diocesi fino alla fine del 1400, conserva significative testimonianze dell’antico splendore. A Galtelli è ambientato il romanzo più famoso della Deledda “Canne al vento” dove vengono descritti il paese, il Monte Tuttavista e le rovine del Castello di Pontes. Nella casa delle Dame Pintor, ubicata al centro del paese, la scrittrice fu ospite e trasse ispirazione per scrivere “Canne al vento”, nel quale vi è un’accurata descrizone della casa e delle dame. Nello stesso romanzo si parla anche della Chiesa di San Pietro, impreziosita da affreschi mediovali oltre che da numerose opere di legno policromo. Splendida è la “Casa Marras”. E’ la sede del Museo etnografico e riproduce la tipica casa padronale settecentesca; contiene numerosi oggetti e strumenti legati alle attività artigianali proprie della civiltà agro-pastorale.
L’ultimo giorno visita del centro di Orosei situata sulla costa orientale della Sardegna. Il Quartiere di Palattos Betzos è costituito da un complesso di strade che si stende al centro del paese attorno alla torre, unico avanzo del castello costruito dai giudici di Gallura. Bellissime anche le molteplici chiese tra le quali spiccano la Chiesa di San Giacomo, la Chiesa del Rosario, la Chiesa delle Anime, e il Santuario di Nostra Signora del Rimedio.
Dulcis in fundo la visita in fuoristrada alla meravigliosa Oasi naturalistica di Bidderòsa dove si alternano spiagge (Su Barone, Osala, Cala Ginepro, Sas Linas, Sa Curcurica) e spioventi alture rocciose.
Un viaggio nella provincia di Nuoro rappresenta un’esperienza indimenticabile per la ricchezza del territorio, per i siti archeologici, per i paesaggi fantastici quasi irreali, per la gastronomia ricca di mille sapori ma soprattutto per la gente che si incontra. Un viaggio ideale per il turista che cerca qualcosa di più del solito.
Antonella Fiorito