Alle battute finali la missione in Kosovo dei militari siciliani della Brigata Aosta, che sono partiti lo scorso ottobre e faranno ritorno a Messina nei primi giorni di maggio. “Sei mesi “volati” – ha dichiarato il Maggiore Angelo Vesto (nella foto) , portavoce del contingente italiano a cui abbiamo chiesto notizie sulla missione – siamo arrivati in Kosovo in un momento storico. Dal 23 ottobre ad oggi abbiamo vissuto momenti molto significativi per la storia di questo Paese. Nell’area di responsabilità affidata agli italiani il livello di sicurezza è sempre stato ottimo.” Il Contingente italiano fa parte della Multinational Task Force West il cui comandante è il Generale di Brigata Nicolò FALSAPERNA, in Patria Comandante della Brigata Meccanizzata Aosta di Messina. Le Nazioni che costituiscono la MNTFW, oltre all’Italia, sono Spagna, Ungheria, Slovenia e Romania.
Quanti soldati compongono il Contingente italiano e che tipo di attività espleta?
“Il contingente italiano è composto da circa 2300 soldati. Opera nell’area OVEST del Kosovo ed ha il compito di garantire libertà di movimento ed un ambiente sicuro per tutte le etnie presenti nell’area di responsabilità. Oltre alle attività operative svolte, una particolare attenzione la merita la cooperazione civile e militare, il cosiddetto CIMIC. Grazie all’attività dei militari italiani impegnati in questo delicatissimo settore viene assicurato un supporto umanitario alla popolazione locale in relazione ai finanziamenti che vengono stanziati dall’Italia. Quest’anno il Contingente italiano ha in cantiere tanti progetti che riguardano soprattutto l’istruzione, e quindi la formazione dei giovani, e l’infrastruttura. Siamo convinti che investendo sui giovani si possa creare un futuro migliore per questo popolo”.
Quali opere sono già state realizzate?
“A titolo puramente esemplificativo posso citare un asilo multietnico nella municipalità di Pec (circa 50000,00), il convitto universitario nella municipalità di Giacova (circa 110000,00) , un centro per bambini disabili nella vicina Vitaminica (43000,00). Ci sono naturalmente tantissime altre opere meno importanti economicamente….. ma qui non è l’importo che definisce la qualità dell’aiuto. A volte con poche migliaia di euro si risolve il problema dell’acqua di un intero villaggio abitato da centinaia di famiglie”.
Cosa può dirci in merito all’assistenza sanitaria prestata?
“ E’ stato svolto un lavoro egregio, del resto l’Italia è una delle Nazioni più “gettonate” per quanto riguarda la richiesta di assistenza per patologie non curabili in Kosovo. Sono tantissime le Organizzazioni Non Governative che sono in costante contatto con il contingente italiano e che organizzano i viaggi della speranza per, soprattutto, bambini particolarmente sfortunati. Con i nostri aerei e grazie alla cooperazione civile e militare italiana viaggiano circa 15 kosovari al mese, molti dei quali risolvono il problema in Italia”.
Quali sono state, più in generale, le finalità della missione in Kosovo?
“Contribuire a monitorare i confini con FYorm ed Albania, supportare UNMIK e la sua Polizia nella lotta alla criminalità e continuare a cooperare con tutte le organizzazioni presenti sul territorio, al fine di favorire il pieno recupero delle strutture amministrative, economiche e sociali della regione.
Un problema particolarmente sentito riguarda la vigilanza dei luoghi di culto e delle aree in cui risiedono minoranze etniche”.
In cosa consistono le attività umanitarie in questi territori?
“Riguardano più che altro le attività di assistenza alla popolazione, attraverso la distribuzione di viveri, vestiari e materiali necessari per affrontare il periodo invernale. Viene prestata assistenza sanitaria e si concorre per il ripristino di infrastrutture e strade. Si fa anche attività di informazione nelle scuole ed in favore del personale delle Organizzazioni umanitarie, sul pericolo derivante dalla presenza di mine. Nei giorni scorsi alcuni militari messinesi hanno donato, alla comunità cattolica di Poterqe, nella municipalità KLINA, l’intera attrezzatura per realizzare un campo da pallavolo, magliette, palloni e quanto necessario per organizzare tornei di volley. La F.I.P.A.V. (federazione italiana pallavolo) sezione di Messina ed il gruppo arbitri hanno donato l’equipaggiamento per le squadre mentre i materiali per il campo sono stati acquistati dai militari. Il campo da pallavolo è stato montato dai nostri militari dell’Aosta; tra questi è presente un rappresentante della federazione pallavolo Messina, l’arbitro Luigi Lisciandro, responsabile in Kosovo del settore telecomunicazioni. Un piccolo gesto che ha consentito ad una comunità di circa 60 adolescenti di intraprendere uno sport di squadra poco praticato per carenza di attrezzature”.