“L’incredibile volo” – “Fly away home” (Carrol Ballard, 1996), è un film ispirato ad una vicenda realmente accaduta: la protagonista – Amy – è una bambina che un bel giorno trova delle uova di oca canadese nella casa di campagna dove vive con suo padre, in Canada.
Quando queste finalmente si schiudono, a causa dell’imprinting, Amy riesce ad allevare gli anatroccoli, sostituendosi in tutto e per tutto alla loro mamma scomparsa, e aiutandoli a crescere.
Il padre di Amy, che si diverte a costruire e pilotare aerei ultraleggeri, comprende l’affetto che la figlia nutre per questi uccelli, e decide di costruire un deltaplano a motore e di insegnarle a pilotarlo: in tal modo, la bambina riuscirà a farsi seguire dallo stormo di oche, in occasione della loro prima migrazione, volando in formazione dal Canada fino alla Carolina del Nord, negli Stati Uniti d’America.
Scene bellissime mostrano la crescita delle ochette, chi più o meno sveglia, chi più o meno in forma.
Un giorno arriva un guardaparco: la legge dice che non si possono allevare oche in cattività se non gli vengono ‘spuntate’ le ali. Niente panico…La soluzione è farle migrare, ormai la stagione autunnale è alle porte, come avrebbero fatto con la loro mamma autentica. Ma chi glielo insegnerà?
Non finisco però di raccontarvi la storia, probabilmente l’avete già intuito ma non voglio proprio togliervi la curiosità di seguire passo-passo il crescendo di emozioni che questo film offre.
E’ un film che possiamo considerare datato, visto che è del lontano 1996. Ma è tratto da una storia vera, ambientata ed è stato girato in Ontario, nell’Algonquin Park.
Spesso viene riproposto in TV, una delle poche pellicole che a mio parere può fregiarsi della definizione di ‘film per tutti’, cioè divertente, avventuroso, emozionante, amore e amicizia, triste con finale positivo, no-stress, qualcosa che possono vedere i bambini, grandi e piccini, e i loro genitori.