Questo mese ripubblichiamo un bell’articolo / intervista a Licia Colò a cura di Antonella Fiorito, che a distanza di qualche anno siamo finalmente riusciti a recuperare dall’archivio di TourisTime. L’intervista per la precisione è del 28 Marzo del 2009.
Conduttrice televisiva e giornalista, la veronese Licia Colò nel 1982 inizia la sua carriera in Mediaset conducendo diversi programmi televisivi.
Nel 1993 esce il suo primo libro “La mia Arca” seguito nel 2000 da “Il sogno” all’interno di un progetto di collaborazione con l’Unicef.
Nel 1996 passa alla Rai. Nel 2001 ha pubblicato con la Eri il libro “Sognando il Kilimangiaro”, nel 2004 sempre con la Eri “Alle falde del Kilimangiaro”, “Il giro del mondo in 80 paesi” edito dalla Mondadori e l’enciclopedia “Animali e Animali” in collaborazione con il biologo Francesco Petretti.
Nel 2006 con Rai Eri “Il giro del mondo in 80 ricette”. Nel 2007 “Cuore di gatta” (ben sette ristampe). Un libro molto particolare che parla dell’amore per Pupina, la gatta, intrecciato alla vita di Licia e della sua famiglia, i cui proventi vanno totalmente al fondo Pupina della ONLUS di animalieanimali per curare tutti quei gatti che ne hanno bisogno. Infine nel 2008 è uscito “l’Ottava vita” edito da Mondadori, il seguito naturale di “Cuore di gatta” in cui Licia Colò racconta il suo intimo e coinvolgente percorso di scoperta del senso ultimo dell’esistenza degli animali domestici nella vita delle persone.
Dal 2001 è direttore editoriale di un portale di informazione dedicato al mondo degli animali e alla natura.
Conduce la trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” dal 1996. Nel 2009 Licia Colò ha vinto il Telegatto nella categoria “Migliore trasmissione di informazione e intrattenimento” battendo “Matrix” di Enrico Mentana e “Lucignolo”.
– Licia, tu conduci dal 1996 “Alle falde del Kilimangiaro”com’è cambiata la trasmissione rispetto al passato?
Quelli che sono trascorsi sono anni in cui la televisione è cambiata molto e ovviamente anche noi del Kilimangiaro siamo cambiati. Siamo nati dieci anni fa come un programma che si occupava di turismo e basta. Poi però la trasmissione si è trasformata perché ritengo che affrontare solo il tema del turismo sia superficiale. Oggi infatti si parla di conoscenza del mondo. In questi anni per fare solo un esempio che mi ha molto colpito, abbiamo affrontato anche temi molto difficili, raccontando ad esempio, la fuga dal Tibet di uno di quei bambini che a sei anni finiscono nelle scuole dei monaci. La sua famiglia lo portò via tra enormi difficoltà in una fuga a piedi dai monti dell’Himalaya fino alla Thailandia. Oggi quel bambino è diventato grande, è sopravvissuto alla fuga ma ha perso il padre nel ritorno in patria, dopo che aveva lasciato il figlio in una struttura per bambini abbandonati in Thailandia.
– Come vivi la competizione considerato che la tua trasmissione va in onda in contemporanea con tre mattatori della domenica?
Ovviamente bisogna sempre guardare la concorrenza. Ma è un dato di fatto che noi siamo un programma alternativo per cui il nostro scopo è quello di mantenere il nostro pubblico offrendo sempre della qualità. Sicuramente non possiamo permetterci di competere con gli ospiti famosi e con i momenti di spettacolo o di rissa che vengono fatti negli altri programmi.
– Un programma che ti piacerebbe condurre e uno che non faresti mai?
Qualsiasi programma nuovo solare e divertente perché le novità mi stimolano. Non farei mai un programma che induce sulla sofferenza della gente.
– Che cosa non ti piace del mondo dello spettacolo?
Il fatto che in televisione siamo ormai tutti schiavi dell’auditel e molto spesso la qualità è un optional sul quale si può passare sopra.
– Come è nata la tua passione per la natura e per gli animali?
Fin da piccola sono stata abituata dalla mia famiglia a rispettare gli animali e da adulta sono riuscita a rendere concreto il mio sogno di fare qualcosa per gli animali e l’ambiente. All’inizio pensavo di fare la veterinaria, oggi mi trovo ad occuparmi di divulgazione su questi temi attraverso la mia trasmissione e il sito www.animanieanimali.it di cui sono direttore editoriale e la cosa professionalmente mi appaga molto.
– Hai fatto moltissimi viaggi. Qual’è stato il Paese che ti ha emozionato di più e perché?
Ogni viaggio mi ha dato qualcosa, mi ha trasmesso esperienze che mi hanno condotta ad essere quella che sono oggi. Non esiste un viaggio superiore agli altri in assoluto, mi piace pensare che possa essere il prossimo.
– Parlando dell’Africa una volta hai detto che non è solo un Paese ma anche una terapia, perché?
Perché ci fa capire quanto la nostra società sia basata su fondamenta che in realtà non rappresentano e non sono i veri valori della vita: immagine, ricchezza, successo, potere….in Africa tutto ciò ha significati diversi. Vedere gente che lotta per avere un bicchiere d’acqua o che muore per mancanza di verdura o bambini che fanno chilometri per andare a scuola, ti ridimensiona molto e ciò lo ritengo terapeutico.
– Se tu dovessi passare un mese su un isola deserta quali sono le tre cose che porteresti con te?
Tre cose sicuramente non sarebbero sufficienti. Se posso parlare di “cosa” poterei la mia famiglia, qualche libro ed un cappello.
– Come riesci a conciliare il tuo lavoro con il ruolo di moglie e di madre?
Con difficoltà, ma ci provo quotidianamente ritagliando degli spazi per la mia famiglia e rinunciando anche a proposte di lavoro.
– Paure, punto debole?
Paura di morire quando credo di avere ancora un sacco di cose da fare. Punto debole: sono lunatica e vado dove mi porta il cuore.
– Una cosa che detesti fare?
Non c’è niente che detesti fare.
– La più grande soddisfazione l’hai avuto nel lavoro o nella vita privata?
Ovviamente nella vita privata.
– Il tuo sogno nel cassetto?
Ritrovare l’entusiasmo nel fare le cose che avevo quando ero ragazza.
Intervista a cura di Antonella Fiorito