consigli per viaggiare sicuri

Viaggiare sicuri si può? Alcuni consigli e riferimenti utili

Non è mai troppo tardi per informare i viaggiatori che esistono strumenti per pianificare e controllare il proprio viaggio in modo che sia considerato sicuro anche sotto gli aspetti della incolumità personale.

Le diffuse notizie di cronaca di questi anni ci hanno dimostrato quelli che possono essere i pericoli per i viaggiatori per le zone a rischio nel mondo.

Se avete necessità di aiuto è possibile reperire informazioni sempre aggiornate da alcuni siti internet nazionali e ministeriali come quelli suggeriti in questo articolo.

Consigli per viaggiare sicuri

L’ Unità di Crisi ha creato una sua banca dati con informazioni di carattere generale riguardante circa 220 paesi comprensiva di dati relativi a:

  • Situazione di sicurezza del paese
  • Popolazione
  • Regime politico
  • Economia
  • Relazioni con l’Italia
  • Usi e costumi
  • Informazioni di carattere sanitario
  • Ultimi aggiornamenti

I dati sono messi a disposizione di tutti i cittadini tramite il seguente sito internet
www.viaggiaresicuri.it

Consigliamo inoltre di segnalare i vostri spostamenti sul sito “Dove siamo nel mondo”, un servizio attivato dal Ministero degli Affari Esteri che consente agli italiani che si recano temporaneamente all’estero di segnalare – su base volontaria – i dati personali, al fine di permettere all’Unità di Crisi, nell’eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di pianificare con maggiore rapidità e precisione interventi di soccorso.

www.dovesiamonelmondo.it

 

“Non accettate cibo o bevande da stranieri”.

Questa è una delle tante raccomandazioni che il Dipartimento di Stato fa ai cittadini americani che sono in partenza per un viaggio di lavoro o di piacere all’estero.
Una raccomandazione sconvolgente, che cancella millenarie tradizioni di ospitalità.

Ma è davvero possibile viaggiare senza accettare cibo da sconosciuti? Dovremo viaggiare tutti con cibo in scatola nelle nostre valige?

La cosa che fa riflettere, dopo l’11 settembre, e gli attentati ai turisti a Sharm El Sheikh, o le intolleranze ad opera di estemisti sfociate in morti scaturite da qualche vignetta, nessuno può considerarsi al sicuro, soprattutto in certe regioni del mondo. Basta uno spostamento azzardato per ritrovarsi ostaggi o bersagli. Nello Yemen, in Egitto, nelle Filippine, in Indonesia o in Colombia.

 

Viaggiare sicuri si può? I paesi a rischio terrorismo

Sempre il dipartimento di Stato americano consiglia ai propri cittadini di prendere tutte le precauzioni possibili in caso di viaggio nei seguenti paesi a rischio:

26 I PAESI AD ALTO RISCHIO SU 190

1. Colombia
2. Haiti
3. Liberia
4. Costa d’Avorio
5. Nigeria
6. Bosnia-Herzegovina
7- Algeria
8- Rep. Centrafricana
9- Rep. Dem. del Congo
10- West Bank e Gaza
11- Libano
12- Sudan
13- Burundi
14- Zimbabwe
15- Iraq
16- Arabia Saudita
17- Kenya
18- Somalia
19- Iran
20- Yemen
21- Uzbekistan
22- Afganistan
23- Pakistan
24- Nepal
25- Indonesia
26- Filippine

 

IL SITO “ITALIANI NEL MONDO” DEL MINISTERO

Per viaggiare sicuri e protetti, certi di essere sempre rintracciati ed aiutati dalle autorità italiane, soprattutto in situazioni di emergenza come Tsunami, terremoti, atti di terrorismo all’estero, la Sia (provider di soluzioni tecnologiche per la comunità bancaria e finanziaria) ha sviluppato un sito internet per l’Unità di crisi del ministero degli Affari Esteri che si occupa di seguire le situazioni internazionali di tensione e di adottare le misure a tutela della sicurezza degli italiani all’estero. Registrandovi al sito www.dovesiamonelmondo.it, ogni cittadino italiano può fornire i dati relativi al suo soggiorno all’estero e in caso di grave emergenzaa l’Unità di Crisi della Farnesina potrà così stimare in modo più preciso il numero di connazionali presenti in aree di crisi, individuare l’identità e pianificare gli interventi di soccosro e assistenza.
La segnalazione su Internet avviene su base volontaria e può essere fatta a partire da 30 giorni prima del viaggio attraverso la registrazione presso una banca dati che cancella il nominativo due giorni dopo la data di fine viaggio indicata.

 

VIAGGIARE E’ DAVVERO COSI’ RISCHIOSO?

La domanda non è di facile risposta. Tra gli ottimisti troviamo lo scrittore Rolf Potts “statisticamente viaggiare intorno al mondo non è più pericoloso che attraversare la propria città. La maggior parte dei contrattempi è legata a malattie, furti e incidenti stradali e non ad atti di terrorismo”.

Tuttavia è importante – lo sottolineano tutti – tenersi informati, scegliendo fonti di informazione alternative e complemenari a quelle ufficiali prima di intraprendere un viaggio.

“Gli attacchi ai turisti sono destinati ad aumentare” – secondo Maurice Freund, presidente della cooperativa francese Voyageurs-Point Afrique – “e il motivo è piuttosto semplice: quando si fanno alberghi con check point all’entrata, inferriate alle finestre e polizia privata a proteggerli, le differenze sociali con la popolazione sociale – che ne trae benefici minimi, al massimo qualche posto di lavoro per camerieri e donne delle pulizie – sono particolarmente vistose”.

Un messaggio che fa capire come “dove le condizioni di vita sono molto povere” il lusso turistico è uno schiaffo alla giustizia. Non è proprio il casodi scegliere alberghi 5 stelle lusso in certi paesi, poiché il turista si trova in questo modo a rappresentare il mondo che opprime e deruba le risorse così povere e poco disponibili di paesi in via di sviluppo.

Un modo per riappropriarsi di quella filosofia di viaggiatore che noi del Club Internazionale dei Diritti del Turista abbiamo sempre appoggiato: e cioè un turismo responsabile, intelligente che insegna a evitare le destinazioni cliché del turismo di massa e scegliendo itinerari dove sia possibile amalgamarsi con la popolazione locale, comprendere le loro usanze, cercando di andare negli alberghi a conduzione familiare, nelle case di affitto dei locali, fare compere dove fanno loro, mangiando dove mangiano loro. Questo è il solo viaggio che rimane per tutta la vita, che aiuta ad aprire la propria mente e che crea vera cultura. Che alimenta la fratellanza e la solidarietà tra i popoli.

Un viaggio intelligente, insomma, che si scontra contro la favola del “tutto compreso” che alcune pubblicità ancora propongono e spesso non matengono: come prova la totalità dei turisti insoddisfatti che ci scrivono quotidianamente.

E’ evidente – dunque – che dobbiamo riappropriarci del piacere del viaggiare. In quanto le vacanze blindate non fanno per noi e non sono utili neppure alla popolazione che ci ospita.

Alcuni consigli utili per viaggiare sicuri li troverete qui, sul sito del Club Internazionale dei Diritti del Turista, che dal 1998 fino al 2010 si è adoperato anche nell’assistere ed aiutare i turisti e i viaggiatori in difficoltà.