La Confesercenti Provinciale di Latina, in collaborazione con la Camera di Commercio Industria e Artigianato di Latina con il contributo della Camera di Commercio e il patrocinio dell’Enit, dell’Assessorato al turismo della Regione Lazio e della Provincia di Latina, ha organizzato un educational tour per la stampa estera e la stampa specializzata del settore . Un’iniziativa quella del Visit Latina, giunta alla VII edizione, per far scoprire paesaggi incantevoli, odori e sapori tra bellezze storiche, culturali, artistiche in una terra dal fascino straordinario, alla scoperta di luoghi ma anche di artigiani che sono riusciti a mantenere immutate nel tempo tutte quelle caratteristiche che oggi rendono unici e insostituibili questa parte del Lazio.
“Intento del Visit Latina – spiega Giuseppe Fiacco, presidente di Confesercenti Latina – è infatti quello di valorizzare l’intero entroterra, con territori d’eccellenza come Ninfa, Cori, Gaeta, Itri, Campodimele e Sperlonga, invitando anche ad una destagionalizzazione del turismo, finora troppo concentrato sul periodo estivo”.
Il viaggio, organizzato per la stampa estera e gli operatori di settore, ha toccato l’entroterra della provincia pontina e alcuni luoghi d’eccezione, come Ninfa, Cori, Gaeta, Itri, Campodimele e Sperlonga.
Si inizia con la visita all’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti: 52 ,5 ettari di cui 41 coltivati a vigneto e 11,5 ad uliveto, situati ad un’altitudine che va dai 200 a 450 metri sul livello del mare, vicino Cori. Quando si entra nella tenuta si ha l’impressione di entrare in un oasi di pace: davanti a voi lunghe distese di vitigni e alberi di oliva. Il proprietario nel parlare dell’ azienda vi trasmette tutto l’amore che ha per la sua terra e per il suo lavoro basato su ricerca, pazienza e voglia di rimanere radicati alle proprie origini. Dal 1994 l’azienda è passata alla bioagricoltura e si è specializzata nella lavorazione dei vitigni autoctoni. Una cantina ricca e varia che ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti. Le sue etichette, inoltre, sono iscritte nelle maggiori guide riservate al settore vitivinicolo.
Si procede poi verso Cori che può a buon diritto considerarsi un “museo diffuso”, dove la cittadina e il suo caratteristico centro storico, la campagna, il paesaggio ne costituiscono il contenuto. Visita al Museo della Città e del Territorio che rappresenta un punto di riferimento per la vita culturale della cittadina. Il museo si trova nel Complesso monumentale di S. Oliva. importante edificio di rilevanza storico-artistica nazionale, frutto di un’articolata stratificazione di eventi storici e monumentali dall’età romana a quella contemporanea. Situato in posizione centrale rispetto all’abitato, costituisce, con le due chiese ed il chiostro del convento rinascimentale, parte integrante del percorso museale. Il percorso espositivo, narra l’evoluzione storica del territorio dei Monti Lepini su un arco cronologico di oltre 35 secoli, dalla preistoria all’età moderna.In serata si arriva a Gaeta. Pernottamento a Villa Irlanda Grand Hotel, nato dal restauro minuzioso di 6 prestigiosi edifici storici in un parco di 60.000 mq. tra cui una villa Liberty e un ex convento. La reception è costruita tra le mura di una villa romana risalente al I sec. a.C.
La mattina seguente visita di Gaeta, citta’ dai mille piaceri, per il suo clima mite e temperato tutto l’anno, per la sua eccellente gastronomia e le sue splendide passeggiate in 59 ettari di parco nel cuore della città e per gli antichi quartieri, le chiese i palazzi che fanno di Gaeta un museo a cielo aperto. Tappa obbligata la visita alla montagna spaccata che offre uno scenario mozzafiato. Le sue tre profonde spaccature, secondo la leggenda si sono verificate al momento della morte di Cristo. Di grande interesse anche il Santuario della Santissima Trinità, la via Crucis, e una cappella molto suggestiva dove hanno pregato San Francesco, San Bernardino da Siena, San Filippo Neri e alcuni papi. Accanto al santuario, una ripida scalinata vi conduce alla spettacolare Grotta del Turco. Una passeggiata nell’incantevole centro storico di Gaeta ci permette di conoscere meglio questo borgo marinaro. Poiché la storia, la natura e il clima hanno creato i presupposti per un patrimonio gastronomico di grande rilievo non si poteva non visitare due botteghe tipiche del luogo:
– l’Antico Forno Giordano famosa per la “Tiella” prodotto alimentare esclusivamente di Gaeta che trae origine ancor prima dell’anno mille. E’ un piatto realizzato completamente a mano e prende il nome dal contenitore di cottura. E’ formata da 2 strati di pasta sottili e farcita con polpo, sarde, scarola e baccalà; scarola e alici salate; scarole e oliva di Gaeta; cipolle, spinaci e zucchine.
– La Pasticceria Di Ciaccio, un punto di riferimento importante della pasticceria d’eccellenza. Un successo dovuto alla genuinità dei sapori e degli ingredienti utilizzati per fabbricare biscotti, pasticcini, torte ispirati sia alla cucina partenopea che a quella del sud pontino.
Partenza per il piccolo comune di Campodimele che fa parte dei Borghi più belli d’Italia. E’ uno scrigno nascosto dai monti che appare al turista solo percorrendo la strada della valle del Liri che collega Avezzano alla via Appia. E’ famoso per la coltivazione della cicerchia che molti credono alla base della famosa longevità dei suoi abitanti. Sosta quasi obbligata al ristorante “Lo Stuzzichino” per assaggiare le famose cicerchie. Lo chef Francesco Capirchio ci ha stupito con una serie di piatti tradizionali del luogo e legati alla cultura e ai prodotti esclusivi di questa parte del Lazio Meridionale, alcuni dei quali coltivati in proprio.
Dopo Campodimele, Itri ,un altro pittoresco borgo posto su una collina alta 170 metri sul livello del mare. E’ formato da due nuclei primari: il primo si sviluppa lungo la Via Appia, mentre l’altro è arroccato sopra un colle attorno ad un maestoso castello edificato tra il X e l’XI sec. Per arrivare al castello bisogna percorrere lunghe e strette scalinate che costituiscono uno degli elementi più tipici dell’antica struttura urbana del paese. Ad Itri oltre il monte c’è anche il mare, un piccolo pezzo di costa con una spiaggia a ciottoli e un’acqua limpidissima. Ad Itri il gruppo ha assistito alla produzione della tipica salciccia al coriandolo di Scherzerino realizzato senza alcun tipo di additivo lavorando i tagli pregiati della carne e del grasso provenienti dall’antica razza del Nero Casertano, a punta di coltello. Si tratta di una specialità norcina straordinaria, presente nell’elenco dei prodotti dei presidi Slow Food, alla quale si affiancano altre 2 prelibatezze firmate Scherzerino: il Capocollo Riserva e la rinomata Pancetta alle erbe bagnata al Moscato di Terracina.
Tappa seguente: Sperlonga. L’antico borgo che affonda le radici nel mito, sorge su uno sperone di roccia a picco sul mare. Le sue origini risalgono alle antiche leggende greche. Sperlonga è considerata la Perla del Tirreno, una tra le località turistiche più famose in Italia ed all’estero. L’imperatore Tiberio fu talmente colpito dalla bellezza del luogo che vi costruì una villa per le vacanze diventato oggi sede del Museo nazionale archeologico.
Caratteristico di Sperlonga è il centro storico, attraversato da vicoli bianchi e scalette tipicamente mediterranei dai quali si aprono squarci di mare incantevoli. La piazzetta centrale è il punto di ritrovo della vita mondana. Sperlonga è nota anche per le sue molteplici spiagge di sabbia bianca e per la sua acqua trasparente ed incontaminata, tanto che dal 2000 si aggiudica La Bandiera Blu della Fee.
L’ultimo giorno del tour è dedicato alla splendida Oasi di Ninfa. Il suo giardino è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000 per tutelarne l’habitat costituito dal fiume Ninfa, lo specchio lacustre da esso formato e le aree circostanti. All’interno del Giardino di Ninfa vi sono diciannove varietà di magnolia decidua, betulle, iris acquatici e una grande varietà di aceri giapponesi.
Fra le 1300 specie che è possibile ammirare negli otto ettari di giardino vi sono il viburno, il caprifoglio, il ceanothus, l’agrifoglio, le clematidi, i cornioli, i meli ornamentali e l’albero dei tulipani senza contare e molteplici varietà di rose: la R. banksiae, R. bracteata, R. x odorata ‘Mutabilis’, R. hugonis, ‘Ballerina’, ‘Iceberg’, ‘Max Graf’, ‘Complicata’, ‘Penelope’, ‘Buff Beauty’, ‘Mme. Alfred Carriere’, R.filipes ‘Kiftsgate’, ‘Gloire de Dijon , ecc.
Il clima mite di Ninfa ha permesso anche la coltivazione di piante tropicali come l’avocado, la gunnera manicata del Sud America e le banane.
Vi sono anche molti arbusti, piantati non solo per la loro bellezza ma anche perché habitat ideale per gli uccelli.
Il Prosciuttificio Reggiani è stata l’ultima azienda visitata dai giornalisti. Situata a Bassiano, piccolo borgo di origine mediovale è stata fondata nel 1954 da Astro Muratori, un anziano macellaio di origine modenese. Qui si produce un prodotto veramente speciale: solo carne, sale e aria naturale che maturano in un ambiente naturale: il prosciutto di Bassiano Reggiani in cui si sente il gusto del tempo che ha lavorato a finestre aperte, una carne esaltata dai sapori di erbe aromatiche che l’aria dei boschi e della montagna circostante trasmettono.
Per finire in bellezza, il pranzo conviviale che ha riunito le istituzioni locali, i partecipanti e gli organizzatori di Visit Latina nella più antica osteria di Bassiano “Le Grotte”. Costruita tutta in pietra è splendidamente inserita nel verde del parco che la circonda, dove è localizzato anche un teatro all’aperto. I proprietari hanno offerto un’accoglienza molto calorosa a tutto il gruppo. Dopo l’aperitivo è stato servito una grande degustazione di prodotti tipici del luogo.
Nel tardo pomeriggio partenza per Roma con il ricordo di un viaggio estremamente interessante e ricco di emozioni enogastronomiche di bellezze storiche, culturali, artistiche e paesaggistiche di una terra dal fascino straordinario.