Il profumo dell’arrosto è nell’aria. La candela scalda l’ambiente. Ci mettiamo seduti a tavola. Il momento sembra perfetto… No, abbiamo solo vino in brick!
Ecco ciò che succede quando sottovalutiamo l’importanza di un buon vino, magari in occasioni importanti, ma non solo, è anche una questione di buona alimentazione. Scegliere un buon vino al supermercato senza essere un Sommelier e con un buon rapporto qualità/prezzo è una cosa abbastanza importante ed è spesso un piccolo dilemma a cui possiamo rispondere con dei piccoli accorgimenti.
L’errore più comune che facciamo è quello di andare dritti sulla bottiglia più economica o costosa a seconda della nostra serata, sbagliato! Spesso si associa ad un prezzo maggiore una qualità maggiore, ma questa regola non è sempre valida. Quali sono i passi da seguire per la scelta del vino? Vediamoli insieme:
La tipologia di cena
Innanzitutto prima di scegliere il vino dobbiamo domandarci che pasto consumeremo in modo da orientarci fin da subito sulle varie tipologie. Esempio: se stasera mangeremo del pesce indirizzeremo la scelta verso un vino bianco e sempre in base ai nostri gusti opteremo per un bianco secco, fruttato oppure frizzante. Avendo questi indicazioni la scelta in realtà sarà più semplice del previsto.
Leggere l’etichetta
L’etichetta del vino è l’unica arma che abbiamo, una volta scelto se rosso o bianco, la lettura della famosa etichetta ci dirà davanti a qual vino ci troviamo e dai singoli elementi capiremo se è quello che fa per noi. Le norme dell’etichetta sono norme stabilite dai disciplinari di produzione, quindi obbligatorie:
- Denominazione di vendita
- Annata di raccolta
- Volume
- Nome, comune e paese dell’imbottigliamento
- Grado alcolico
- Dicitura solfiti
- Vitigni utilizzati, descrizione, consumo, servizio e abbinamento
Proprio l’etichetta ci aiuta a fare la prima scrematura. Se quella che avete davanti agli occhi è più sintetica di un “Bignami” diffidate! Se risparmiano sull’inchiostro figuriamoci sulla qualità del vino. Molto spesso nelle etichette vengono già descritti gli abbinamenti e questo è un grande aiuto perché ci facilita nella scelta. Se poi troviamo anche la descrizione del sapore siamo a cavallo. Questa indicazione ci consente in tempo reale di fare una prova tramite il “ricordo dei sapori” sul gusto che avrà e quindi di capire se ci piacerà o meno.
Un’altra informazione molto preziosa riguarda la denominazione e naturalmente più questa sarà di livello, tipo D.O.C. (Denominazione di Origine controllata) oppure D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e garantita), e più alta sarà la qualità del vino. Altre categorie che di solito si trovano citate nell’etichetta sono: V.D.T. (Vino da tavola) la provenienza di questi vini è molto ampia, perché non c’è nessuna restrizione di zona, la coltivazione può avere una estesa variabilità. I.G.T. (Indicazione Geografica Tipica) l’uva di questi vini proveniente da una regione specifica, quindi ha di sicuro un’origine più precisa.
La scelta del vino in base al prezzo
Poniamo di voler prendere una bottiglia di Merlot: come facciamo a decidere avendo difronte prezzi che oscillano tra € 1,90 e € 14,00? Intanto tendiamo alle cantine ubicate vicino a dove ci troviamo, questo può ridurre sensibilmente il costo di acquisto. Attenzione a prodotti in offerta: non sempre servono a svuotare solo i magazzini. Negli ultimi anni sono nate una miriade di cantine che per lanciarsi nel mercato si sponsorizzano attraverso offerte ad un costo più basso rispetto all’effettiva fascia di prodotto.
Cerchiamo poi un equilibrio tra ciò che vogliamo spendere e la qualità. E’ più che evidente che sarà difficile trovare un buon vino ad € 1,00! Diamoci un prezzo, un margine che non vogliamo sforare e valutiamo il nostro acquisto finale girando intorno a questo.
La gradazione alcolica
Se avete poca dimestichezza potete prendere come parametro anche la gradazione alcolica. Infatti, se ad esempio abbiamo optato per un Montepulciano d’Abruzzo e guardando l’etichetta troviamo riportato 11% di alcool e magari come ciliegina sulla torta il prezzo è molto appetibile, tipo € 2,10, difficilmente sarà un vino qualitativamente buono, quasi sicuramente le componenti del vino sono quelle minime imposte dal capitolato, cioè se sulla totale quantità del liquido l’uva specifica è inferiore all’85% molto probabilmente la percentuale rimanente non sarà di quella tipologia di vite ma di una di qualità inferiore.
Nel caso in cui invece, troviamo un Montepulciano d’Abruzzo in purezza, quindi 100% monovitigno ad un prezzo intorno ai 7 €, sicuramente stiamo acquistando un ottimo prodotto ad un prezzo molto conveniente.
Infine come ultimo consiglio, sarebbe buona norma provare più cantine, in modo che le nostre esperienze di gusto ci aiutino nella scelta futura. La seconda ma importantissima: Bevete responsabilmente!
– Marco Falasca: Food & Beverage manager, Roma –