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Portali del turismo nel mirino dell’Antitrust

Risale a qualche mese fa la notizia che alcuni tra i maggiori portali di travel on-line, Booking.com, Expedia, eDreams ed Opodo, sono entrati nel mirino dell’Antitrus italiano con l’accusa di “pratiche commerciali scorrette”.

Nel caso di Booking.com ed Expedia, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto, prima dell’estate, un’istruttoria nei confronti di questi colossi delle prenotazioni online degli alberghi, per limitazione della concorrenza.

L’Antitrust vuole verificare se Booking.com ed Expedia stiano limitando, attraverso gli accordi con gli albergatori, la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione tra i diversi canali di vendita, ostacolando la possibilità per i cittadini di trovare offerte più convenienti. In altre parole, c’è il sospetto che i due colossi possano imporre agli albergatori clausole che li vincolano a non offrire i propri servizi alberghieri a prezzi e condizioni migliori tramite altre agenzie di prenotazione online o tramite qualsiasi altro canale di prenotazione, inclusi anche i siti web degli albergatori stessi.
In questo modo avrebbero l’opportunità di vendere le camere al prezzo migliore, impedendo all’albergatore di effettuare sconti a chi si presenta direttamente in hotel senza essere passato dal loro sito.

Secondo l’Autorità queste clausole limiterebbero significativamente la concorrenza sui prezzi degli alberghi e se anche con la presenza nei loro siti Expedia e Booking.com hanno dato sicuramente ai piccoli alberghi una vetrina ineguagliabile, forse il dazio da pagare può risultare troppo alto per l’albergo, ma anche pericoloso a lungo andare per la qualità stessa del servizio.

Nel mirino dell’Antitrust anche Tripadvisor, altro gigante della rete, accusato di non voler arginare o di non riuscire a bloccare le false recensioni di alberghi e ristoranti.
L’Autorità garante ha raccolto le segnalazioni di proprietari di alberghi, ristoranti e locali e quelle dei cittadini tutti danneggiati dalle false recensioni comparse sul più noto portale online specializzato nella raccolta e pubblicazione di recensioni e consigli su hotel, case vacanza, pacchetti turistici e voli.
L’Antitrust ha quindi avviato un procedimento per pratica commerciale scorretta per verificare se la società abbia adottato misure idonee a prevenire e limitare al massimo il rischio di pubblicazione di false recensioni, che creerebbero un danno non solo alle strutture turistiche recensite negativamente, ma anche e soprattutto a chi sceglie poi la destinazione di viaggio sulla base di tali recensioni.

Sono state pertanto aperte le istruttorie necessarie e le agenzie turistiche rischiano sanzioni fino anche a 500mila euro, ma non si tratta di un caso. Già lo scorso anno l’Antitrust ha punito severamente società del settore travel per problematiche di questo tipo, per oltre 2 milioni di euro.